mercoledì 24 aprile 2013

PREVIEW 2014..il ritorno del GRUNGE






  Volutamente trasandati, a meta' strada tra hippy e punk: ecco il movimento "GRUNGE", nato nei primi anni 90'. Modo di vestirsi, musica e ideologie avevano  un solo scopo, scontrarsi con la normalita'.



Steven Miesel 1992 for Marc Jacobs

Nel corso degli anni gli stilisti e le case di moda hanno guardato al passato per trovare l'ispirazione all'abbigliamento di oggi. Dopo un revival degli anni  50, 60, 70 ed 80, la tendenze moda del 2014 prende la sua ispirazione dal movimento grunge degli anni 90,e lo rielabora in versione glam.chic

Dries Van Noten 2013
Marc Jacobs 1992 for  Perry

 

                                    

 


Philippe Lim S/S 2013

Ashis 2013

                       Watanabe f/w 2014

      



Cheap Monday 2014

 Marc Jacobs 1992   for Stieven Miesel

 
 

YSL  F/W 2014

Nato in contrapposizione all’edonismo dei lussuosi anni 80, dei capi firmati, dei giovani dall’aspetto curato in ogni minima parte, il Grunge  si presenta all’inizio degli anni 90 come una prepotente alternativa di nuova moda urbana. Nato a Seattle negli anni 90 ,citta' degli Stati Uniti ai confini con il Canada. Questa tendenza e' stata  definita il punto d' incontro tra hippy e punk e il primo movimento dotato di propria musica, moda e ideologia dopo i Sex Pistols. Il termine, preso direttamente dallo slang americano, deriva dall’aggettivo “grungy” che significa “sporco”, “sudicio” e vuole volutamente infrangere i canoni dell’estetica e del perbenismo incline al buon gusto. Ma essere “Grunge”, negli anni 90, non era solo indossare jeans sdruciti, camicie a quadrettoni di flanella sotto povere felpe slabbrate, calzando scarpe sporche e scucite… essere grunge, negli anni 90 rappresentava un vero e proprio stile di vita.

Jhonny Depp e Kate Moss , celebrity grunge anni 90

In questo caso il pioniere per eccellenza dello stile grunge ha il volto e il nome dell’indimenticabile Kurt Cobain scomparso il 5 aprile del 1994, leader indiscusso della band Nirvana, una band che nasce a Seattle e che grazie al suo stile alternativo ruppe ogni norma conformista ed ottenne un successo planetario



 L’industria del pronto moda, sempre sensibile a recepire i fermenti che provengono dal basso, iniziò quindi ad attivarsi e ad occuparsi febbrilmente di questo fenomeno per poter vendere ai suoi prezzi lo stile povero chiamato Grunge.

Ed ecco alcune immagini dei personaggi icona del "grunge style " dei giorni nostri


Alicia Silverstone, K. Moss, G. Jagger, Taylor Momsen,M. Barton.

 E voi cosa ne pensate dello stile grunge?
Pensate che sia ancora attuale, oppure'  che sia una tendenza destinata a passare in fretta?
Nel frattempo i miei prossimi acquisti saranno a base di tartan e jeans destroy.. :-)
Un bacio a tutte!  



Ambra







                           












  














































 

 


























martedì 9 aprile 2013

POP ART CONTAMINATION...





Una vera e propria esplosione di colori e fantasie che da sempre influisce la produzione di vestiti, accessori e calzature.

Y.S.L  "Pop Art" 1966

L'avvento della Pop Art negli anni '60 portò nuove rivoluzioni artistiche nella moda: per la sua collezione Autunno/Inverno 1965-66, Yves Saint-Laurent guardò ai dipinti di Piet Mondrian, nel 1966 America produce un vestito con le stampe delle famose Zuppe Campbells.


1966 America Campbell Soup Warhol


Rodnik band 2011

Con il passare degli anni, il legame tra Pop Art e  moda si è continuamente rinnovato ed anche rafforzato: , la pop art di *Andy Warhol e Roy Lichtenstein sono spesso state di ispirazione  a tantissime case di moda, tra i quali Gianni Versace, Valentino , Miu Miu , Iceberg, Borbonese etc..



Pepe Jeans

Warhol "Jackie"
   Fino ad oggi possiamo, oltre che nell'alta moda, trovare t-shirt e abiti raffiguranti oggetti tipici della Pop Art tra i quali il brand  Fiorucci, Pepe Jeans , Kookay, Gilli, Gianmarco Lorenzi e tantissimi altri.


 
 

"Viki" 1964 Roy Lichtenstein

 Di recente, anche il brand di calzature "Converse" ha creato un modello di All Star con stampe di Lichtenstein e Warhol. La moda con Warhol diventa uno "stile di vita". Ancora oggi il motto caro a molte multinazionali del vestitre casual è in effetti un motto warholiano: "Dal marciapiede alla passerella".


Converse "All Star"

A proposito di passerella..ecco alcune immagini di sfilate recenti, dove i riferimenti al mondo pop-art sono molto evidenti.



   Trend S/S  2014




Comme des Garcon 2013

Comme des Garcon

Tom Ford 2013
Manish Arora 2013


Moschino 2013

Philip Limm 2013
E per finire, voglio salutarvi con le immagini delle opere "Pop glamour" dell'artista Sasha Torrisi, già cantante di successo ed oggi pittore esposto a livello internazionale, quadri che si prestano molto alla contaminazione con il mondo fashion.
Con Sasha Torrisi e la fashion designer Filomena Guzzo (di cui vi ho gia' parlato in un post precedente), ho collaborato recentemente alla realizzazione di uno spazio espositivo (contaminazioni) presentato la settimana scorsa al Bologna lincensing trade fair (Bologna fiere),in concomitanza con la fiera del libro, un idea lanciata dalla sottoscritta in (collaborazione con Brands- Box), con l'intenzione di trasformare molti  giovani artisti di talento, in licenzianti delle proprie opere.


Sasha T. "Japanese"





Sasha T. " Marilyn 3 "

Sasha T. " Burqa"

Sasha T. " Sushi"


La performance di Sasha Torrisi, e'stata la materializzazione di questo concetto, dove i suoi quadri ad olio, già esposti in importanti gallerie americane ed europee,  sono stati declinati sotto gli occhi del visitatore in stampe per supporti tessili, maglie e camicie.


Sasha Torrisi

Filomena Guzzo art-fashion designer "

E voi cosa ne pensate della pop art e della contaminazione tra arte, moda e design?
 
Un bacione a tutte !






 
 
 
 



 Ambra
 
 
 
 
  *Andy Warhol era nato con la moda sin da quando nei primi anni ’50 era stato disegnatore e pubblicitario di Glamour, Vogue e Harper’s Bazaar ideando scarpe dalla linea sottile e fluente in stile New Look, i cui bozzetti negli anni ’90 vennero poi a decorare finemente un abito in raso della casa di moda Iceberg. In questo senso, la moda della fine del secolo realizzava per l’ennesima volta  quella pratica che può dirsi per eccellenza warholiana: decontestualizzare e ricontestualizzare, ovvero far scomparire un segno dalla sua primitiva collocazione e farlo ricomparire poi, farlo rivivere, in un altro sistema di senso e di valori.  Era questo il senso delle foto delle celebrità replicate, manipolate e colorate tutte a partire da un unico negativo.
 * La moda fu con Warhol stile di vita, se il suo primo locale improvvisato chiamato Balloon Farm era frequentato, insieme, dalla modella di Vogue Benedetta Barzini e da Lou Reed, da Salvador Dalì e dai Velvet Underground. E poi ci fu la Factory: luogo di arte e di vita, imitato in seguito volgarmente da tutti i loft “di tendenza” del mondo, dove un popolo di vagabondi del pensiero circolava, a volte – come dice oggi, ricordando, Benedetta Barzini – quali veri e propri parassiti, a volte quali fiori all’occhiello eccentrici e geniali.